Song: “E Vissero Feriti E Contenti”: un racconto d’amore contemporaneo
Artist:  Davide Buda
Year: 2021
Viewed: 37 - Published at: 9 years ago

Fare musica è raccontarsi e raccontare; proprio in questo spirito il nuovo progetto di Ghemon, “E Vissero Feriti E Contenti”, apre con uno skit che richiama i finali eroici della “chanson de geste”. Tale intro si carica di un forte peso significativo per la carriera musicale dell'artista che, chiudendo con il passato e ciò che esso è stato, si apre a un nuovo futuro e a nuove avventure, perché per iniziare una nuova storia è necessario smettere di narrare la vecchia. Si apre così, dopo “E Vissero Feriti E Contenti”, un nuovo mondo dove se per stile, voce e attitudine è sempre il buon vecchio Ghemon a cantare, lo spirito è carico di una nuova energia. Tra il brano Sanremese “Momento Perfetto” e interessanti giochi di parole, non possiamo non notare ”Infinito”, love song per eccellenza del progetto.

“Tu mi fai amare ed odiare, poi morire e vivere
Tu mi fai estendere, espandere fino ad esplodere
Tu mi fai piangere e ridere fino a non respirare
Tu che per me sei infinito all'infinito”

Così recita il ritornello del brano in cui, con semplicità quotidiana, Ghemon ci racconta la vita di coppia fatta di “crocevia proprio come un Sith e un Jedi” (per chi non sapesse si parla di Guerre Stellari dove i primi rappresentano il male, semplificando all’estremo Darth Vader, e i secondi i buoni, semplificando Yoda), di provocazioni a suon di “Maluma a tutto volume” dal telefono, oltre ad amore e sorrisi. Questo sentimento diventa cosi contrasto tra “amare e odiare”, “morire e vivere”, “piangere e ridere”, “infinito e infinito”.

Ma le storie d’amore possono essere anche rose con spine che lasciano cicatrici profonde. Si apre così all’interno del progetto una piccola finestra sull’ingenuità amorosa che trasporta e rende succubi. Con la voce di Ema Stokholma che si atteggia da “stronzetta” – cito testualmente Ghemon – nell’interludio “Illusione Ottica” e poi all’interno del brano “Trompe-L'œil” facciamo i conti con l’illusione d’amore. Il titolo fa riferimento al trompe-l’œil, un genere di pittura naturalistica, in cui la rappresentazione tende a una veridicità tale da generare l'illusione del reale. Ma se nell’arte i danni sono nulli, o quasi, non è lo stesso nelle questioni di cuore. Si passa facilmente “dalla gioia di un orgasmo/ ai danni di un infarto al miocardio”. Il brano procede poi con una serie di riferimenti fini e ben selezionati a pittori che sono stati in grado di definire al meglio la figura femminile. Nella seconda strofa con l’affermazione “Nuda davanti a me sembrava un quadro di Cézanne”, con riferimento a uno dei massimi esponenti dell’arte francese e autore del celeberrimo “Colazione sull’erba”, nel Bridge conclusivo con “Nuda sembravi come un quadro di Toulouse-Lautrec” anch’esso pittore francese del tardo ottocento famoso per i suoi tratti e stile altamente rappresentativi.
In chiusura, poco prima dei “Titoli Di Coda” compare il brano “Sparire”, che si fa voce della nostalgia, di un bicchiere di troppo in una giornata no; è il frutto del pessimismo che portano le sconfitte e i podi non saliti che rendono la vita una semplice partecipazione, e ci rendono uno dei tanti nomi “In mezzo ai titoli di coda”.
Tutta la sensibilità di Ghemon si racchiude così in un progetto forte, acceso per quanto riguarda la tonalità dei suoni e degli argomenti trattati, che si riassume nel suo Intro trasformando esso nell fulcro e nella soluzione. Questo perché nonostante i mostri, le sembianze che si assumono, i nemici vinti e vincitori, la vita è una splendida favola il cui fine non è vincere o perdere ma l’accontentarsi di vivere tutti Feriti E Contenti.

( Davide Buda )
www.ChordsAZ.com

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