[Testo di "La città di Lucio Dalla"]
[Strofa 1]
Arrivai così, la valigia piena di sogni
Qui, sì, proprio qui, volevo aprirla per liberarli
Per non rimpiangerli quando sarebbero passati gli anni
Per ritrovarli, una volta diventati enormi
Ed ando così, feci progressi e tanti, tanti incontri
Fino a confondermi con l'essenza di molti altri
E quel che ho trovato qui non me l'ha dato mai nessuno
Nessun artista, nessuna città: per questo io resto qua (Qua)
[Ritornello]
Bologna, Bologna, Bologna
La città di Lucio Dalla
Mi sei un po' madre, mi sei un po' figlia
È te che chiamo la mia famiglia
Bologna, Bologna, Bologna
Ti voglio bene, non so stare senza
E non resisto più di mezzo mese
Senza la piazza delle Sette Chiese
[Interludio]
"Sbaglia e impara"
Lucio mi diceva
"Sbaglia e impara"
Lucio mi insegnava
[Strofa 2]
Sono tutti qui i giovani più educati
Ma anche quelli un po' cosi, un po' sbandati e disadattati
E poi quanti libri, c'è chi a pensarci si sente male
O che diventa un intellettuale, e te la viene a raccontare
[Ritornello]
Bologna, Bologna, Bologna
La città di Lucio Dalla
Mi sei un po' madre, mi sei un po' figlia
È te che chiamo la mia famiglia
Bologna, Bologna, Bologna
Ti voglio bene, non so stare senza
E non resisto più di mezzo mese
Senza la piazza delle Sette Chiese (Eh, eh)
[Interludio]
"Sbaglia e impara"
Lucio mi diceva (Lucio)
"Sbaglia e impara"
Lucio mi insegnava
[Inciso]
Ad essere libera, angelica e diavola
Persino un po' zingara
E senza, senza, senza vergogna, ah
Ah, ah, ah (Ah)
[Ritornello]
Bologna, Bologna, Bologna
La città di Lucio Dalla
Mi sei un po' madre, mi sei un po' figlia
È te che chiamo la mia famiglia
Bologna, Bologna, Bologna
Ti voglio bene, non so stare senza
E non resisto più di mezzo mese
Senza la piazza delle Sette Chiese
Bologna, Bologna, Bologna
La città di Lucio Dalla
Mi sei un po' madre, mi sei un po' figlia
È te che chiamo la mia famiglia
Bologna, Bologna, Bologna
Ti voglio bene, non so stare senza
E non resisto più di mezzo mese
Senza la piazza delle Sette Chiese
[Strofa 1]
Arrivai così, la valigia piena di sogni
Qui, sì, proprio qui, volevo aprirla per liberarli
Per non rimpiangerli quando sarebbero passati gli anni
Per ritrovarli, una volta diventati enormi
Ed ando così, feci progressi e tanti, tanti incontri
Fino a confondermi con l'essenza di molti altri
E quel che ho trovato qui non me l'ha dato mai nessuno
Nessun artista, nessuna città: per questo io resto qua (Qua)
[Ritornello]
Bologna, Bologna, Bologna
La città di Lucio Dalla
Mi sei un po' madre, mi sei un po' figlia
È te che chiamo la mia famiglia
Bologna, Bologna, Bologna
Ti voglio bene, non so stare senza
E non resisto più di mezzo mese
Senza la piazza delle Sette Chiese
[Interludio]
"Sbaglia e impara"
Lucio mi diceva
"Sbaglia e impara"
Lucio mi insegnava
[Strofa 2]
Sono tutti qui i giovani più educati
Ma anche quelli un po' cosi, un po' sbandati e disadattati
E poi quanti libri, c'è chi a pensarci si sente male
O che diventa un intellettuale, e te la viene a raccontare
[Ritornello]
Bologna, Bologna, Bologna
La città di Lucio Dalla
Mi sei un po' madre, mi sei un po' figlia
È te che chiamo la mia famiglia
Bologna, Bologna, Bologna
Ti voglio bene, non so stare senza
E non resisto più di mezzo mese
Senza la piazza delle Sette Chiese (Eh, eh)
[Interludio]
"Sbaglia e impara"
Lucio mi diceva (Lucio)
"Sbaglia e impara"
Lucio mi insegnava
[Inciso]
Ad essere libera, angelica e diavola
Persino un po' zingara
E senza, senza, senza vergogna, ah
Ah, ah, ah (Ah)
[Ritornello]
Bologna, Bologna, Bologna
La città di Lucio Dalla
Mi sei un po' madre, mi sei un po' figlia
È te che chiamo la mia famiglia
Bologna, Bologna, Bologna
Ti voglio bene, non so stare senza
E non resisto più di mezzo mese
Senza la piazza delle Sette Chiese
Bologna, Bologna, Bologna
La città di Lucio Dalla
Mi sei un po' madre, mi sei un po' figlia
È te che chiamo la mia famiglia
Bologna, Bologna, Bologna
Ti voglio bene, non so stare senza
E non resisto più di mezzo mese
Senza la piazza delle Sette Chiese
( Roberta Giallo )
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