Song: Percezione Tofaniana Feat. Paolo Tofani
Viewed: 10 - Published at: 7 years ago
Artist: Labobros
Year: 2021Viewed: 10 - Published at: 7 years ago
In un pomeriggio, di un giorno e di una vita ormai lontani,
mi spostavo in macchina da un solito punto A a punto B,
in un modo talmente uguale a sempre, da avere l’impressione di
essermi incastrato in un ennesimo loop temporale,
di cui questa vita né è piena e che si appropria del nostro tempo più del dovuto.
Per un puro caso che non sto qui a definire o a dibattere,
mi soffermai su di un matto da marciapiede, che aveva il mento molto più in alto della fronte, rivolgendosi al nulla recitava testuali parole:
“va a ritroso un tempo che
“clessidrerò” con perle avide
dall’interno quel Ferigo “tarlerà”.
Capii da quella specie di poesiola raggomitolata alla meno peggio, che quel tizio era proprio uscito fuori di mela… anzi di “melone”!!! ahahahah
(che bello arrivare al punto di citare sé stessi e che tutti sappiano di cosa io stia parlando).
Che stavo dicendo? ah, sì… insomma vi salto tutta la parte in cui gridai al matto: “ehi guarda dove vai, che da queste parti i pali della luce spuntano sempre all’improvviso…”
Non feci in tempo a finire la frase, che quel matto si rivelò essere la persona più saggia su quella strada.
Ad un tratto una luce… di quelle che si trovano solo nella parte più orientale del globo e vi confesso che il mio mento divenne anche più alto della fronte di quel tipo strano. Il matto ero diventato io e sapevo anche il perché.
mi spostavo in macchina da un solito punto A a punto B,
in un modo talmente uguale a sempre, da avere l’impressione di
essermi incastrato in un ennesimo loop temporale,
di cui questa vita né è piena e che si appropria del nostro tempo più del dovuto.
Per un puro caso che non sto qui a definire o a dibattere,
mi soffermai su di un matto da marciapiede, che aveva il mento molto più in alto della fronte, rivolgendosi al nulla recitava testuali parole:
“va a ritroso un tempo che
“clessidrerò” con perle avide
dall’interno quel Ferigo “tarlerà”.
Capii da quella specie di poesiola raggomitolata alla meno peggio, che quel tizio era proprio uscito fuori di mela… anzi di “melone”!!! ahahahah
(che bello arrivare al punto di citare sé stessi e che tutti sappiano di cosa io stia parlando).
Che stavo dicendo? ah, sì… insomma vi salto tutta la parte in cui gridai al matto: “ehi guarda dove vai, che da queste parti i pali della luce spuntano sempre all’improvviso…”
Non feci in tempo a finire la frase, che quel matto si rivelò essere la persona più saggia su quella strada.
Ad un tratto una luce… di quelle che si trovano solo nella parte più orientale del globo e vi confesso che il mio mento divenne anche più alto della fronte di quel tipo strano. Il matto ero diventato io e sapevo anche il perché.
( Labobros )
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