Song: Piccola sole triste - Demo
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Artist: L'officina della camomilla
Year: 2017Viewed: 18 - Published at: 10 years ago
Una donna con gli occhi è imboscata sulla seconda sponda di Torino
Addormentata come una leonessa
Contava i treni caduti e i nomi dei giovani impazziti in un fiume di fotografie
Sul fiume
Mappamondo fuorilegge nelle scarpe nei suoi capelli di tempesta da rapine
Il muro sbava un disastro di tulipani e la donna addomestica i ricordi
Ha tabacco per cani neri ,un vestito boato di fragola tenebra
Assassinata più volte in Scozia
Contro i denti del vuoto con i miei più cari complimenti ai fuori di testa
Io sono sdraiato in un vagone
Ed ho bevuto tutti i fiori della finestra
E penso al mio cappotto fuori da tutte le stagioni
Alle tue gatte avvelenate chiuse a chiave
E agli ottocento volteggi malviventi che sai fare
E chi aveva agguati morbidi per la tua mostra di gambe bianche
Di lotta a gomitoli in gomitoli di materassi e vino belva
Ma è già da un po' che ho smesso di lavorare nel tuo acquario di fototessere ed è da troppe poche sere che ti fai chiamare piccola sole triste
Nel tuo ossario di fulmini che traffica morsi sotto al cuore e l'abuso di vento che la trascina
Non sono mai state le sue parole.
Quella giovane donna appartiene a nessuno e a nessun altro
Al suo castigo di stelle nelle bottiglie e a nessun altro
Quella ragazza appartiene a nessuno e a nessun altro
Addormentata come una leonessa
Contava i treni caduti e i nomi dei giovani impazziti in un fiume di fotografie
Sul fiume
Mappamondo fuorilegge nelle scarpe nei suoi capelli di tempesta da rapine
Il muro sbava un disastro di tulipani e la donna addomestica i ricordi
Ha tabacco per cani neri ,un vestito boato di fragola tenebra
Assassinata più volte in Scozia
Contro i denti del vuoto con i miei più cari complimenti ai fuori di testa
Io sono sdraiato in un vagone
Ed ho bevuto tutti i fiori della finestra
E penso al mio cappotto fuori da tutte le stagioni
Alle tue gatte avvelenate chiuse a chiave
E agli ottocento volteggi malviventi che sai fare
E chi aveva agguati morbidi per la tua mostra di gambe bianche
Di lotta a gomitoli in gomitoli di materassi e vino belva
Ma è già da un po' che ho smesso di lavorare nel tuo acquario di fototessere ed è da troppe poche sere che ti fai chiamare piccola sole triste
Nel tuo ossario di fulmini che traffica morsi sotto al cuore e l'abuso di vento che la trascina
Non sono mai state le sue parole.
Quella giovane donna appartiene a nessuno e a nessun altro
Al suo castigo di stelle nelle bottiglie e a nessun altro
Quella ragazza appartiene a nessuno e a nessun altro
( L'officina della camomilla )
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